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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXVI - marzo 2024

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“Qualcosa deve succedere”…

La decadenza della società borghese ha raggiunto un livello tale che in tutti i paesi imperialisti solleva nelle masse popolari insofferenza e proteste e diffonde la sensazione che qualcosa deve succedere, che l’attuale stato delle cose prima o poi scoppierà. In effetti siamo alla vigilia di una svolta decisiva per il futuro dell’umanità, nella lotta che caratterizza l’epoca imperialista tra l’instaurazione del socialismo (l’avanzamento della nuova ondata mondiale della rivoluzione socialista) e la decadenza della società borghese. In tutti i paesi imperialisti si sono aggravati la liquidazione delle conquiste strappate durante la prima ondata, lo smantellamento dell’apparato produttivo di beni e servizi e l’allargamento delle operazioni finanziarie e speculative, la paralisi del sistema politico prodotta dalla crisi del regime di controrivoluzione preventiva, due guerre che coinvolgono i paesi imperialisti stessi e si stanno allargando; sono cresciute l’autonomia e la forza dei primi paesi socialisti ancora nella prima o nella seconda delle tre fasi e degli ex paesi socialisti non completamente dominati dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e associati; l’Africa e l’America Latina sono in subbuglio, il raggruppamento dei BRICS si allarga, negli USA la guerra civile è sempre meno strisciante; in tutto il mondo si sono aggravati il riscaldamento climatico, il dissesto dell’ambiente e il saccheggio delle risorse naturali che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle condizioni della vita umana nel pianeta.

Siamo in un’epoca rivoluzionaria, di cambiamenti radicali. Parafrasando Mao, il mondo in cui viviamo è cosparso di rami secchi che prima o poi si incendieranno: il proverbio “una scintilla può dar fuoco a tutta la prateria” caratterizza bene lo sviluppo della situazione attuale. Per quanto riguarda il nostro paese, basta guardare alle mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese e contro il genocidio sionista, agli scioperi operai, alle rivolte degli agricoltori, alle lotte degli studenti, alle manifestazioni contro la guerra USA-NATO, alla impennata delle mobilitazioni contro la discriminazione e la violenza verso le donne, per comprendere che “la scintilla” non può tardare a “dar fuoco a tutta la prateria”. Perfino Papa Francesco, pur guardandosi bene dal chiamare e organizzare i suoi fedeli perché tolgano il potere ai responsabili, denuncia loro il corso delle cose ed esorta tutti, carnefici e vittime, a cambiarlo e a pregare Dio perché faccia la sua parte.

Poco più di cento anni fa, alla vigilia della Prima guerra mondiale, Lenin indicava che o la rivoluzione socialista avrebbe preceduto la guerra o i comunisti avrebbero trasformato la guerra in rivoluzione. Oggi per i comunisti del nostro paese le cose stanno in modo che o con l’instaurazione del socialismo in un paese imperialista come l’Italia, anche solo con un deciso salto di livello della rivoluzione socialista come la costituzione del Governo di Blocco Popolare, diamo il via alla rivoluzione nei paesi imperialisti, l’incendio che libererà il mondo dal sistema imperialista, e in questo modo fermiamo l’estensione della terza guerra mondiale a pezzi, oppure la spirale di guerre, epidemie, devastazione ambientale e miseria in cui il dominio della borghesia imperialista trascina le masse popolari di gran parte del mondo continuerà ad aggravarsi. La rinascita del movimento comunista nei paesi imperialisti è il fattore decisivo, quello che determina i tempi della trasformazione che metterà fine al disastro in cui la borghesia imperialista sprofonda l’umanità. Parafrasando ancora Mao, diciamo che i marxisti non sono degli indovini. Quando parlano degli sviluppi e dei cambiamenti futuri, sono in grado di indicarne la direzione generale, ma non esattamente il giorno e l’ora. Nondimeno, quando diciamo che l’ascesa della rivoluzione si verificherà presto, non parliamo affatto di qualcosa che, secondo l’espressione di alcuni, “forse avverrà”, di qualcosa di illusorio, di inafferrabile e senza significato pratico e connessione con compiti pratici attuali. Il socialismo è la sola alternativa alla distruzione del mondo che la borghesia imperialista impone prolungando la vita del suo sistema. L’ascesa della rivoluzione è come la nave di cui dalla riva già si scorge la punta dell’albero sul lontano orizzonte, è come il disco del sole di cui già si scorgono dalla cima di una montagna i raggi luminosi che a oriente squarciano le tenebre.

Noi comunisti abbiamo ripreso e oggi continuiamo, in condizione cambiate e quindi in forme nuove ma sulla base dei suoi risultati e insegnamenti, la stessa rivoluzione iniziata con la vittoria dell’Ottobre 1917 e la fondazione dell’URSS. Il futuro del mondo lo costruiscono le masse popolari che lottano contro la borghesia imperialista applicando la scienza della storia dell’umanità che Marx ed Engels hanno elaborato e Lenin, Stalin e Mao ulteriormente sviluppato. Il nostro compito specifico è far prevalere nel generale disordine la direzione della classe operaia, trasformare il disordine e l’indignazione generali delle masse in una guerra diretta a porre fine al dominio della borghesia imperialista, al suo modo di produzione e agli ordinamenti che su di esso si basano e instaurare il socialismo, fase di transizione alla società comunista.

Nel nostro paese sono migliaia i compagni che aspirano a riprendere in mano la bandiera della lotta per l’Italia socialista issata da Antonio Gramsci, ammainata dai revisionisti moderni Togliatti e Longo, gettata nel fango da Berlinguer e dalla leva di esponenti della sinistra borghese che nel 1991 sciolsero il PCI. A quanti di loro si domandano “cosa succederà”, diciamo che succederà quello che i comunisti coscienti e organizzati mobiliteranno e guideranno le masse popolari a far succedere.