La Voce 76 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXVI - marzo 2024

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Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)PCI

Usare anche le elezioni europee per rafforzare l’attività dei Comitati di Partito e di tutto il (n)PCI

L’8 e il 9 giugno 2024 si terranno in Italia le elezioni per eleggere il Parlamento Europeo. Partiamo da un dato oggettivo: le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo sono una farsa, uno strumento del sistema di manipolazione delle menti e dei cuori delle masse popolari.

L’Unione Europea (UE) è un organismo, composto da un insieme di istituzioni, costituito dai gruppi imperialisti europei per rapinare le masse popolari in Europa e nel mondo. I gruppi imperialisti franco-tedeschi che sono a capo dell’UE usano il Parlamento Europeo come foglia di fico: le decisioni sono prese da istituzioni come la Banca Centrale Europea (BCE) (1) e la Commissione Europea (CE) (2) che non rispondono al Parlamento Europeo e, nell’attuale contesto della terza guerra mondiale a pezzi, sono sempre più asservite al complesso militare-industriale-finanziario USA, asservimento al quale sono ligi il governo Meloni e tutti i partiti delle Larghe Intese in Italia.

L’UE è nata nel 1951 con la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) e si è sviluppata come organismo dei capitalisti USA ed europei contro le masse popolari europee e in particolare contro il movimento comunista che tanto spazio aveva conquistato nel XX secolo in Europa con la vittoria contro il nazifascismo. Essa è diventata però anche espressione delle contraddizioni tra i gruppi imperialisti franco-tedeschi e i gruppi imperialisti USA. BCE e CE sono istituzioni che i gruppi imperialisti franco-tedeschi hanno creato per dirigere i governi dei singoli paesi europei e ridurli ad agenzie locali del sistema finanziario internazionale e per portare avanti senza esitazione il programma comune della borghesia imperialista (e quindi anche dei gruppi imperialisti europei) contro le masse popolari. Questo ha al centro l’eliminazione delle conquiste strappate dalle masse popolari quando il movimento comunista era forte. In nome dell’UE, e spesso dietro questo paravento, le autorità della Repubblica Pontificia impongono alle masse popolari del nostro paese sacrifici crescenti.(3) Proprio per rendere il loro organismo più efficiente e più confacente all’obiettivo cui è destinato, i gruppi imperialisti franco-tedeschi hanno cercato di dargli anche parvenze e paramenti democratici.(4) Da qui vengono il Parlamento Europeo e le elezioni europee.


1. La BCE è la banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i paesi dell’Unione Europea che hanno aderito alla moneta unica. I sei membri del suo Consiglio Direttivo (compreso il Presidente della BCE) vengono nominati dal Consiglio Europeo che a sua volta è composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri dell’UE e dal Presidente della Commissione Europea.


2. La CE è l’organo esecutivo delle istituzioni europee e opera formalmente come organo collegiale composto da 27 membri, uno per ciascun paese dell’UE. I membri sono scelti dai rispettivi governi nazionali e nominati dal Consiglio Europeo, previa consultazione del Parlamento Europeo.


3. Un esempio recente è la revisione del Patto di Stabilità (del dicembre 2023) che è l’ennesimo cappio al collo che aggrava il bilancio dello Stato e impone una marcia forzata per ridurre il debito pubblico. La revisione apre la strada a nuove misure di lacrime, sangue e privatizzazioni contro le masse popolari.


4. Basti pensare che le elezioni del Parlamento Europeo sono state istituite dal 1979!


L’UE se funziona, funziona contro le masse popolari europee e del resto del mondo e contribuisce con il resto della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA, sionisti, europei e complici (CI) a portare il mondo alla guerra. Se l’UE non funziona, dipende da chi e che cosa non la fa funzionare. Se saranno governi d’emergenza delle masse popolari organizzate che si costituiscono in qualcuno dei maggiori paesi europei come l’Italia, scardinando l’UE scardineranno tutta la CI e daranno il via nei paesi imperialisti alla seconda ondata mondiale della rivoluzione proletaria. È quello per cui lottiamo noi, è la strada che il (nuovo)PCI indica e promuove. Il primo paese che romperà le catene dell’UE e della CI mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari degli altri paesi.


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In memoria del compagno Dante Goffetti

Il 7 marzo 2024 è morto a Bergamo, a 75 anni, il compagno Dante Goffetti. Ne diamo notizia affinché i lettori di La Voce che lo hanno conosciuto siano a conoscenza anche della collaborazione che Dante ha dato per molti anni al (nuovo)Partito Comunista Italiano. Per motivi legati alla sua storia Dante non è arrivato ad arruolarsi nel Partito, ma ha assiduamente contribuito alla nostra opera, praticando molte delle quindici forme di collaborazione che il Partito ha indicato in La Voce 66 (novembre 2020, pag. 69). In particolare Dante ha fatto circolare a suo nome tesi importanti del Partito in organi che non le avrebbero pubblicate se presentate a nome del Partito. Caso significativo l’articolo PIL mondiale e capitale finanziario, comparso il 18 giugno 2018 sulla rivista online Transform Italia (www.transform-italia.it) del Partito della Sinistra Europea e ripreso da La Voce 69 (novembre 2021).

Onore al compagno Goffetti! Che sia di esempio ad altri compagni per quello che ha fatto!

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Per il Governo Meloni le elezioni europee sono una minaccia e dobbiamo approfittarne. Ogni elezione aggrava la crisi dei regimi politici dei paesi imperialisti. Non è difficile prevedere che a un certo punto il governo Meloni sarà scaricato dalla classe dominante. Il punto è se accadrà principalmente per contraddizioni fra fazioni dei vertici della Repubblica Pontificia o per l’avanzare della mobilitazione delle masse popolari (5) o per una combinazione delle due. Probabilmente il governo Meloni salterà, come in passato sono saltati altri governi che fino al mese prima erano spacciati dagli organi di manipolazione (media) di regime come “solidi e stabili”. Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere se le elezioni europee saranno il colpo di grazia, ma già nelle elezioni regionali in Sardegna (25 febbraio 2024) e in Abruzzo (10 marzo 2024) sono emerse crepe profonde tra i partiti che compongono la coalizione di maggioranza. Ma è certo che non bisogna aspettare che il governo Meloni sia fatto fuori da una manovra di palazzo: bisogna usare anche le elezioni europee per aggravare le sue debolezze e le contraddizioni tra i vertici della Repubblica Pontificia, bisogna puntare a rovesciarlo “dal basso” e far ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia il Governo di Blocco Popolare (GBP).


5. Il “materiale infiammabile” della mobilitazione popolare non manca: vedasi la mobilitazione contro l’eliminazione delle conquiste (assistenza sanitaria, istruzione, ecc.) strappate dalle masse popolari nel periodo del “capitalismo dal volto umano” terminato negli anni ’70, la mobilitazione contro lo smantellamento dell’apparato produttivo, la mobilitazione degli agricoltori, quella degli studenti contro la riforma Valditara, la mobilitazione contro le guerre USA-NATO in Ucraina, in Medio Oriente e in solidarietà al popolo palestinese, contro la devastazione ambientale, ecc.


Teniamo conto di tre fattori.

1. Fratelli d’Italia e Lega negli ultimi anni hanno criticato aspramente (a parole senza mai fare nulla di concreto!) le politiche economiche dell’UE contro i lavoratori autonomi, la gestione fallimentare dei flussi migratori, ecc. Ma alla prova di governo si mostrano servi fedeli delle politiche vessatorie della UE. Fratelli d’Italia e la sua leader Meloni, doppiamente serva, è disposta a fare, a far fare alla sua banda e a imporre al paese di fare da scendiletto agli imperialisti USA contro le masse popolari italiane, lavoratori autonomi compresi. Consideriamo inoltre che il governo Meloni, seguendo la politica criminale e guerrafondaia degli USA, ha l’obiettivo di inasprire le contraddizioni tra l’UE e la Federazione Russa rafforzando così il ruolo reazionario dell’Italia nella terza guerra mondiale a pezzi che è in corso.

2. Nella Lega le elezioni europee saranno molto probabilmente il colpo di grazia per Salvini. Salvini cerca di tenersi a galla promettendo (ma facendo il contrario) agli agricoltori del nord-est di fare i loro interessi contro la UE e lo Stato italiano (di cui è Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), ammicca alla Russia di Putin ma ha votato a favore di tutti i pacchetti di aiuti militari all’Ucraina. Da Re, eurodeputato in quota Lega, annuncia: Salvini “ci ha disintegrato e dopo le Europee dovrà prendersi le colpe, ci danno al 5,5% …”.(6)


6. Lo stesso Da Re in La Repubblica del 28 febbraio 2024 diceva: “Il Veneto leghista dà lo sfratto a Salvini: o va via con le buone o lo cacciamo noi”.


3. La finta opposizione al governo Meloni capeggiata dal PD e dal M5S non raccoglierà l’interesse delle masse popolari: da una parte il PD di Elly Schlein condivide il programma del governo Meloni compresa la sottomissione alla NATO e il coinvolgimento dell’Italia nella guerra; dall’altra il M5S di Conte ha perso l’ennesima occasione di portare sul terreno della mobilitazione delle masse popolari la difesa del Reddito di Cittadinanza e ne ha accettato supinamente la cancellazione.

È il tempo del GBP, del governo emanazione delle organizzazioni operaie e popolari: nessuna forza o partito delle Larghe Intese è credibile di fronte alle masse popolari.


Per gli aggregati anti Larghe Intese e del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO) le elezioni europee devono diventare un’opportunità. Bisogna anzitutto chiarire due punti.

1. È fuori strada qualsiasi aggregato o singola lista anti Larghe Intese che pensa di strappare consensi e voti con appelli di “buon senso” (per la pace, contro la sottomissione ai diktat dell’UE, ecc.) o velleitari (“contro l’Europa delle banche, costruire l’Europa dei popoli”), ma non intende condurre una campagna elettorale di azioni radicali contro il carovita, lo smantellamento delle aziende, la partecipazione alle guerre USA-NATO, la devastazione dell’ambiente e il riscaldamento climatico, lo sfascio e la privatizzazione della sanità e della scuola, le grandi opere inutili se non anche dannose, gli sfratti, la persecuzione degli immigrati, la repressione.

2. È fuori strada qualsiasi aggregato o singola lista anti Larghe Intese che si pone come obiettivo principale quello di eleggere qualche europarlamentare che nel migliore dei casi “parla a vuoto” nel Parlamento Europeo e rifiuta di darsi come obiettivo principale quello di uscire dalle elezioni europee avendo fatto passi in avanti nella costruzione di un più ampio fronte anti Larghe Intese che mira a rafforzare la mobilitazione delle masse popolari per cacciare il governo Meloni e i suoi eventuali successori e imporre il GBP.

Tra gli aggregati anti Larghe Intese e del MCCO del nostro paese prevalgono concezioni elettoraliste (7) e spirito di concorrenza: è la conseguenza inevitabile della mancanza di un bilancio serio dell’esperienza delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Tuttavia, in ognuno degli aggregati anti Larghe Intese esistono singoli e gruppi che esprimono la volontà e la capacità di promuovere la costruzione della più ampia unità di azione del movimento di resistenza popolare e della solidarietà di classe, come via concreta per costruire il fronte anti Larghe Intese anche sul terreno elettorale. La sinistra, in tutti gli aggregati anti Larghe Intese e del MCCO sarà quella parte che oltre alle parole, con i fatti userà le elezioni per alimentare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari. Un esempio? Il manifesto programmatico del nascente raggruppamento Resistenza popolare,(8) che raccoglie una parte dei fuoriusciti del PC Rizzo, indica un programma minimo che comprende 1. l’Italia fuori da UE, Euro e NATO, 2. la conquista della sovranità nazionale e popolare, 3. la difesa dei valori democratici e antifascisti e l’attuazione delle parti più progressive della Costituzione, puntando a migliorarne alcuni passaggi per l’avanzamento verso una “Terza Repubblica Popolare”. Ecco: la sinistra in questo aggregato è costituita da quelli che approfitteranno anche delle elezioni europee per alimentare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari e imporre questo “programma minimo” che, per essere attuato, necessita di un governo del paese deciso a imporlo e quindi espressione delle masse popolari organizzate convinte di imporlo e difenderlo, quello che noi chiamiamo GBP.


7. Basta guardare le diatribe tra il Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Unione Popolare per pesare di più nella scelta dei candidati nella lista “Pace, terra, dignità” capeggiata da Michele Santoro, che si sono concluse con il PRC saltato sul carro di Santoro, la disgregazione di Unione Popolare e Potere al Popolo che ha rinunciato a presentare una lista alle europee.


8. Vedasi pagina Facebook di Resistenza Popolare.



Noi comunisti dobbiamo approfittare dell’interesse che le elezioni suscitano e susciteranno tra le masse popolari, tra le forze anti Larghe Intese, nel MCCO.

In ogni avvenimento particolare dobbiamo decidere la via da seguire in funzione del preciso piano d’azione che promuoviamo tra le masse popolari del nostro paese per fare dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuire così alla nuova ondata mondiale della rivoluzione proletaria.


Cosa devono fare i CdP, i membri singoli e collaboratori per approfittare delle prossime elezioni europee?

1. Rafforzare l’organizzazione e la mobilitazione delle masse popolari

La lotta nelle elezioni europee verte sui temi imposti dal procedere della crisi generale del capitalismo. Dietro le chiacchiere e i discorsi fumosi dei politicanti borghesi, le questioni sono molto concrete. Prendiamo ad esempio la mobilitazione delle ultime settimane degli agricoltori: i lavoratori autonomi vengono sempre più vessati dalle imposizioni dell’UE. Gli agricoltori scendono in piazza, suscitano l’interesse degli altri lavoratori autonomi e dei piccoli capitalisti “padroncini” che non partecipano all’arricchimento e alle gozzoviglie dei grandi capitalisti, dei finanzieri e degli speculatori (questi sì, mai così ricchi come oggi).

L’agitazione c’è, ma non ce n’è ancora abbastanza. Non si sviluppa su scala maggiore perché è molto divisa negli obiettivi e nelle forme di lotta; perché ognuno si lascia portare dal suo buon senso, dal senso comune, da quello che ha a portata di mano, da quello che sa già fare, da quello che si è sempre fatto, dalle informazioni e dall’opinione manipolate dai sistemi di disinformazione, diversione e intossicazione dell’opinione pubblica, che fanno capo alla borghesia imperialista e al clero. L’intervento dei comunisti è fondamentale, impellente e decisivo.

I CdP, i membri singoli e collaboratori devono portare gli agricoltori e i lavoratori autonomi a irrompere nella campagna elettorale:

1. puntando sulla loro mobilitazione contro “il nemico comune” (i vertici UE, il governo Meloni, ecc.) prevenendo idee reazionarie e di guerra tra poveri nelle diverse classi delle masse popolari;

2. creando alleanze tra lavoratori autonomi e i gruppi di operai che lottano per difendere il loro posto di lavoro e i loro diritti contro multinazionali italiane e straniere che arrivano, acquistano aziende, le spolpano per fare operazioni finanziarie e speculative e poi chiudere;

3. coordinando la lotta degli agricoltori con quelle degli ambientalisti;

4. propagandando l’obiettivo del GBP: che le masse popolari organizzate in organismi operai e popolari (OO e OP) costituiscano un loro governo d’emergenza, composto dalle persone che oggi godono della loro fiducia e sono disposte a dare forma e forza di legge ai provvedimenti che caso per caso le stesse OO e OP interessate indicheranno e lo facciano ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia. Questo primo risultato darà il via a una lotta di livello superiore che sfocerà nell’instaurazione del socialismo.

Il nostro intervento influenzerà la sinistra del MCCO. Infatti nel MCCO è diffusa la tesi che i lavoratori autonomi sono un bacino della mobilitazione reazionaria ma non è così. Anzi, dobbiamo fare leva sul fatto che Lega e Fratelli d’Italia dovranno rispondere proprio verso i lavoratori autonomi delle tante promesse non mantenute. Nel nostro paese i lavoratori autonomi sono all’incirca un quarto degli adulti che costituiscono le masse popolari, intendendo per masse popolari (come indicato nel Manifesto Programma del (n)PCI, pag. 166-171) quella parte della popolazione che riesce a vivere solo se lavora. È la parte che la crisi generale del capitalismo sempre più nettamente differenzia dalle classi che compongono il campo della borghesia imperialista. Sono quindi una parte considerevole della popolazione e nel nostro paese (come in paesi con una analoga composizione di classe) lo sviluppo della rivoluzione socialista comporta il loro coinvolgimento. Il procedere della crisi generale del capitalismo colpisce con forza anche i lavoratori autonomi e crea le condizioni per la loro partecipazione alla rivoluzione socialista. Beninteso, la classe operaia è la classe dirigente della rivoluzione socialista e quindi noi comunisti dobbiamo promuovere l’egemonia della classe operaia anche sui lavoratori autonomi e in generale sulle classi non proletarie delle masse popolari.


2. Alimentare la mobilitazione generale contro la guerra USA-NATO e l’economia di guerra

Nel nostro paese l’opposizione alla guerra è diffusa. Sono numerose e capillari le iniziative di denuncia, protesta e lotta, molti e diversi gli organismi e i singoli che vi contribuiscono.

Come già abbiamo scritto in La Voce 74 e 75,(9) ogni Comitato di Partito e il Pratito tutto devono ordinariamente:

- denunciare capillarmente (con articoli, scritte murali, locandine e volantini, attraverso i social network) ogni base militare, agenzia e installazione NATO e USA;

- promuovere manifestazioni stradali e iniziative contro la partecipazione alla guerra e contro ogni singola operazione in cui la partecipazione si concretizza;

- bloccare e sabotare l’invio e il trasporto di armi, ogni convoglio ferroviario e stradale e ogni caricamento di navi e aerei;

- estendere l’organizzazione e la lotta contro la militarizzazione della scuola pubblica;

- fare agitazione contro la partecipazione dell’Italia alla guerra USA-NATO in ogni istanza della Forze Armate Italiane e delle Forze dell’Ordine;(10)

- promuovere la solidarietà di massa con ogni persona perseguitata dal governo Meloni e dai suoi complici e agenti perché si oppone alla guerra USA-NATO;

- collegare i fronti di lotta contro la guerra, il carovita, la devastazione ambientale e il cambiamento climatico, la privatizzazione della sanità, dell’istruzione e degli altri servizi pubblici, lo smantellamento dell’apparato produttivo;

- organizzare non pagamento delle bollette, spese proletarie e altre iniziative per rimediare agli effetti della guerra che si ritorcono contro le masse popolari italiane.


9. Sviluppare in ogni settore della popolazione operazioni specifiche in La Voce 74 e Combinare azioni legali e illegali, fino a rendere ingovernabile il paese in La Voce 75.


10. A tal proposito vedasi anche il Comunicato CC 24/2023 - 31 ottobre 2023.


Nei mesi di aprile e maggio 2024 (quelli della campagna elettorale) ogni CdP, membro singolo e collaboratore deve definire operazioni specifiche legali e illegali che alzano il tono della mobilitazione popolare contro le agenzie e basi militari USA-NATO, contro le sedi di testate giornalistiche e televisive apertamente asservite a USA-NATO, sionisti e UE.

Quanto più ci mettiamo alla testa e/o spingiamo con decisione quelli che già spontaneamente si muovono in questo senso tra le masse popolari, tanto più facciamo emergere anche la sinistra nel MCCO, quella che è disposta a fare una campagna elettorale di mobilitazione e lotta. Faccio un esempio: le lotte intestine tra Potere al Popolo, PRC, Unione Popolare per avere un ruolo preminente nella costruzione della lista europea “Pace, terra, dignità” intorno a Michele Santoro ha portato Potere al Popolo a promuovere una capillare mobilitazione davanti alle sedi RAI per denunciare la “comunicazione a senso unico” rispetto al genocidio del popolo palestinese condotto dallo Stato sionista d’Israele e finanziato dall’intera Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti capeggiati dagli USA. Proprio le mobilitazioni del 17, 18, 19 febbraio promosse da Potere al Popolo davanti alle sedi RAI in tutta Italia dimostrano che è possibile usare le prossime elezioni europee per alimentare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari, rafforzare il percorso per la costruzione del fronte anti Larghe Intese e contrastare così la linea di destra nel MCCO e nelle forze anti Larghe Intese che ricerca alchimie elettorali per mettere insieme “la sinistra”, linea che alimenta la sfiducia delle masse popolari anche nei confronti di chi si proclama alternativo e antagonista al sistema.


3. Alimentare la politica da fronte tra partiti e organismi del MCCO

I CdP, i membri singoli e collaboratori devono approfittare del fermento elettorale e lavorare affinché ogni organismo del MCCO passi dalla proclamazione dell’unità ai fatti. Ci si unisce per lavorare insieme, per uno stesso obiettivo particolare e concreto. Sulle questioni oggi secondarie, che non incidono sul lavoro comune, decideranno l’esperienza e il dibattito franco e aperto. Noi siamo del tutto disposti a imparare dall’esperienza e a verificare le nostre idee nella pratica. Non è il dibattito, la discussione, la polemica che nuocciono. Nuoce la calma piatta in fatto di idee, di linea, di prospettive e di obiettivi. Nuocciono la mancanza di dibattito, discussione e polemica sugli obiettivi, sulle vie da seguire, sulle linee e sui metodi.

Rafforzare la politica da fronte significa combinare l’unità su singole iniziative, il dibattito franco e aperto, la solidarietà. Dobbiamo usare la campagna elettorale per rendere più forte nel MCCO l’idea che “per fare sul serio” la rivoluzione socialista bisogna darsi i mezzi: o si crede che non è possibile avere una politica diversa da quella dei vertici della Repubblica Pontificia e dei loro partiti, oppure bisogna responsabilmente dire cosa si intende fare, che via si intende seguire per costituire un governo che faccia una politica diversa da quella dei vertici italiani della Repubblica Pontificia e dei loro soci, complici e mandanti internazionali, un governo di rottura con quei vertici.


4. Propagandare la lotta per la sovranità nazionale, per il GBP, per l’instaurazione del socialismo

Per noi comunisti le elezioni europee sono un’occasione per fare propaganda del GBP (creazione delle 3+1 condizioni) che è anche lotta per la sovranità nazionale. La costituzione del GBP è l’unica via realistica, possibile ed efficace per liberare l’Italia dalle catene della Banca Centrale Europea e del suo euro, della Commissione Europea, delle altre istituzioni dell’UE. Con la costituzione del GBP l’Italia riacquisterà l’indipendenza rispetto agli imperialisti USA e all’Unione Europea, perché farà scattare una reazione a catena che sconvolgerà sia l’UE che la CI.

Lottare per la sovranità nazionale in Italia vuol dire lottare contro i nemici delle masse popolari italiane. Nell’attuale contesto i principali sono tre: il protettorato USA instaurato negli anni ’40 (basi e installazioni militari, partecipazione a missioni di guerra, partecipazione alle sanzioni economiche contro altri paesi, impunità dei soldati USA a fronte di reati comuni per cui non sono neanche processati, ecc.); la UE e le sue istituzioni (rientro dal debito pubblico, patti di stabilità, pareggio di bilancio in Costituzione, assegnazione di quote di produzione in campo agricolo e industriale, ecc.); i gruppi multinazionali che comprano aziende in Italia con il pretesto di mantenerle aperte e in funzione, ma in realtà per chiuderle e delocalizzarle: stante le conquiste che le masse popolari hanno strappato alla borghesia nel passato, oggi in vari paesi producono a prezzi minori che in Italia e più liberi da vincoli di sicurezza, di igiene e ambientali.

Le date del 4 aprile (anniversario della fondazione della NATO - 4 aprile 1949), 25 Aprile, 1° Maggio, 2 giugno sono occasioni per mobilitare la base rossa in Italia contro gli occupanti.

Ogni CdP, membro singolo e collaboratore deve usare gli anniversari e le scadenze di aprile e maggio per fare operazioni di propaganda in grande stile e diffondere parole d’ordine del tipo: “lottare per la sovranità nazionale significa lottare per il socialismo!”, “USA-NATO-UE ti affamano, il socialismo ti libera!”.

Ogni CdP, membro singolo e collaboratore deve senza riserve diffondere le nostre parole d’ordine: affiggerle sulle vetrine delle sedi dei comitati elettorali dei partiti delle Larghe Intese, nelle sedi degli stessi partiti e nei luoghi simbolo dell’occupazione USA-NATO-UE!

Quanto più il nostro nemico si sentirà assediato dalle masse popolari che si organizzano nel Partito tanto più farà emergere il suo vero volto reazionario e cadrà il velo alle sue menzogne di finta democrazia e finta libertà per le masse popolari: questo educherà le masse popolari alla lotta di classe e alla necessità di organizzarsi intorno al Partito.

Nel 1848 Karl Marx e Friedrich Engels scrivevano nel Manifesto del Partito Comunista: “Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro: il papa e lo zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi. (…) È ormai tempo che i comunisti espongano apertamente di fronte a tutto il mondo il loro modo di vedere, i loro fini, le loro tendenze e che contrappongano alla favola dello spettro del comunismo un manifesto del partito stesso”. Oggi lo “spettro” temuto dai regimi politici dei paesi imperialisti è il rinascente MCCO che fa confluire nel fiume della rivoluzione socialista la resistenza spontanea delle masse popolari.

In conclusione: i CdP, i membri singoli e collaboratori che tradurranno e attueranno con creatività la linea elettorale del Partito nel particolare e concreto del contesto in cui operano, scopriranno che condurre la guerra popolare rivoluzionaria e partecipare alla lotta politica della società borghese non sono cose inconciliabili. Non è inconciliabile la clandestinità del partito e la sua partecipazione alla lotta politica della società borghese, anzi la clandestinità serve anche a essere presenti ovunque ci serve, conoscere quello che ci occorre conoscere, colpire dove si deve colpire.

Piero G.