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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Le orrende stragi di Oslo e
dell’isola di Utoya commuovono
e indignano milioni di persone!
Comunicato CC - 24 luglio 2011

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Comunicato CC 26/11 - 2 agosto 2011

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L’emarginazione sociale di milioni di disoccupati e precari, le stragi di immigrati nel Mediterraneo, le spedizioni militari all’estero, l’occupazione poliziesco-militare della Val di Susa, i campi di concentramento CIE e Cara per gli immigrati, la licenza concessa alle basi militari USA e sioniste che in mille modi inquinano il paese e ne fanno una base per l’aggressione dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente, le prigioni trasformate in lager, la discriminazione contro le donne che riprende con più forza, la guerra tra poveri e la concorrenza che ridiventano una necessità verso cui i padroni spingono i lavoratori, le prepotenze e i delitti dei corpi armati dello Stato e la loro impunità, la corruzione sfrontata dei capitalisti, del clero e dei loro uomini politici, l’eliminazione delle conquiste e dei diritti che i lavoratori e le masse popolari avevano strappato sotto la direzione del movimento comunista, l’ingiustizia e il denaro che regnano sovrani: questi e altri simili comportamenti barbari e criminali sono diventati prassi corrente delle autorità della Repubblica Pontificia e del resto della classe dominante. Esse ritengono per sé lecito ogni sopruso e infamia. Il loro regime non pone più nessun freno dal suo interno alle prevaricazioni dei suoi esponenti e delle sue autorità. La guerra tra bande criminali è diventata endemica.

 

Un simile regime criminale distrugge giorno dopo giorno il nostro paese. Ribellarsi da parte dei lavoratori e delle masse popolari non solo è lecito, ma è un dovere!

 

Un popolo che non riuscisse a ribellarsi contro un simile regime criminale, si voterebbe a un futuro di sciagure!

 

Ogni arma è legittima per cacciare la banda di criminali, razzisti, fascisti, clericali, speculatori, mafiosi e avventurieri che la Corte Pontificia ha posto al governo del nostro paese! Non c’è delitto peggiore verso l’umanità che rassegnarsi a un simile regime!

 

Le autorità della Repubblica Pontificia calpestano apertamente, sfacciatamente e sistematicamente tutti gli articoli della Costituzione che sanciscono i diritti dei lavoratori e delle masse popolari, che vietano la guerra come mezzo per regolare controversie internazionali, che riconoscono il diritto di ogni persona a un lavoro utile e dignitoso! Questo regime non ha più alcuna legittimità!

 

Per questo la classe dominante vuole riservare a sé in esclusiva l’uso della violenza e ne abusa senza scrupoli. Contro le autorità della Repubblica Pontificia l’uso della violenza da parte dei lavoratori e delle masse popolari è legittimo e necessario!

 

Solidarietà con tutti quelli che si ribellano, dalla Val di Susa ai Cara di Bari e di Crotone!

 

Il declino del movimento comunista e la seconda crisi generale del capitalismo hanno aperto la via a ogni arbitrio, prevaricazione e delitto dei ricchi e del clero contro i lavoratori e le masse popolari. Ribellarsi a un simile regime fino a porvi fine è non solo legittimo, ma moralmente necessario. Rassegnarsi a un simile regime è abbandonarsi alla deriva morale e intellettuale. Il declino e il marasma in cui il nostro paese affonda ogni giorno un po’ più, derivano dal fatto che ancora non siamo riusciti a organizzarci e mobilitarci in modo da rovesciare con la forza dell’organizzazione e della mobilitazione popolare un regime che si regge sempre più sulla violenza, la manipolazione, la corruzione e l’imbroglio.

La coscienza del nostro buon diritto a ribellarci non basta per fare una ribellione efficace, ma è il punto di partenza per creare le altre condizioni necessarie. Per questo le autorità della Repubblica Pontificia e i loro portavoce e agenti si scatenano in una vergognosa e sfrontata campagna di criminalizzazione e di denigrazione di tutti quelli che si ribellano: dalla Val di Susa ai Cara di Bari e di Crotone.

Essi cercano di convincere ognuno di noi che il loro potere è sacro e deriva dalla “volontà del popolo”. Ma nonostante la tradizionale autorità della Chiesa Cattolica Romana, la potenza della macchina propagandistica di Berlusconi, le mille difficoltà della vita quotidiana attribuite agli immigrati, il sistematico uso dei mezzi di informazione per occupare le menti con futilità, per deviare l’attenzione dai problemi e dalle relazioni reali, per costruire menzogne e visioni distorte della situazione, nonostante l’arrendevolezza e la compiacenza dei loro finti oppositori alla Prodi e alla Bersani, la banda di Berlusconi e la Lega di Bossi non sono mai riuscite a raccogliere neanche tanti voti quanti ne raccoglievano la DC e i suoi stretti alleati.

La principale caratteristica della vita politica del nostro paese negli ultimi vent’anni è la dissoluzione della direzione politica delle masse popolari che si era costruita nella lotta contro il fascismo. Per questo è riemersa la frazione più reazionaria e clericale della popolazione (quella che i suoi fautori chiamavano “maggioranza silenziosa”) che il movimento comunista e la lotta contro il fascismo avevano ridotto al silenzio, ma non trasformato.

Berlusconi e Bossi sono i portavoce della vecchia “maggioranza silenziosa” a cui la Corte Pontificia ha affidato il governo del paese. Il loro maggiore elemento di forza è la debolezza del movimento comunista per cui le masse popolari non hanno una direzione autorevole e unitaria della loro lotta politica. La legittimità del losco connubio Berlusconi-Bossi è in realtà solo uso spregiudicato e criminale della violenza e capacità di imbrogliare, confondere e cancellare le tracce dei loro crimini, manipolare e denigrare. Il loro regime porta l’Italia alla rovina. Contro questo regime ogni arma è lecita, purché sia efficace.

 Fu lecito e doveroso ribellarsi contro Hitler e i suoi nazisti, contro Mussolini e i suoi fascisti. Allo stesso titolo e per gli stessi motivi è lecito e doveroso ribellarsi contro la Repubblica Pontificia. La mancanza dei mezzi e delle condizioni per una ribellione efficace non è una buona ragione per rassegnarsi: è una buona ragione per impegnarsi a costruire i mezzi e le condizioni che mancano.

 

Il nuovo Partito comunista italiano chiama i lavoratori e in primo luogo gli operai a organizzarsi per porre fine alla Repubblica Pontificia! La riorganizzazione degli operai nelle file del Partito comunista e la loro direzione sono indispensabili perché le masse popolari riescano a ribellarsi con successo.

Il nuovo Partito comunista italiano chiama i capi della sinistra sindacale e delle associazioni popolari, i “sinceri democratici” della società civile che non sono legalitari al punto da sacrificare gli interessi delle masse alle leggi della Repubblica Pontificia sistematicamente violate dalle classi dominanti, gli esponenti della sinistra borghese in cui l’anticomunismo non prevale sulla passione di dare una soluzione anche solo d’emergenza agli effetti più gravi della crisi generale del capitalismo, a mobilitarsi e unirsi con i lavoratori e gli operai per porre fine alla Repubblica Pontificia.

È possibile costruire una società in cui l’attività economica è gestita democraticamente dai lavoratori per il benessere di tutta la popolazione, in cui ogni individuo è incoraggiato a partecipare al massimo delle sue capacità al patrimonio culturale della società e alla gestione della società. La specie umana ha compiuto enormi progressi nel corso della sua plurimillenaria evoluzione, ha sempre risolto i problemi che le si ponevano e rimosso gli ostacoli che le impedivano di progredire. Certamente è capace di venir a capo delle relazioni e delle istituzioni che oggi la respingono all’indietro, verso la barbarie del tempo antico quantitativamente aggravata dai mezzi di cui oggi l’umanità dispone e che le classi dominanti usano senza scrupoli per opprimere, reprimere e confondere.

Il mondo attuale sembra un mondo di matti, ma solo perché è regolato da relazioni e istituzioni d’altri tempi, non più adatte alle condizioni attuali ed è governato dalle classi che le impongono e difendono senza scrupoli e con ogni mezzo.

Le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari devono unirsi e costituire un loro governo d’emergenza. Senza un loro governo d’emergenza nessuna OO e OP può realizzare i suoi obiettivi. Con un Governo di Blocco Popolare possiamo far fronte subito agli effetti più gravi della crisi generale del capitalismo e avviare a soluzione tutti gli altri problemi. Nel resto del mondo gli altri popoli hanno problemi analoghi ai nostri: potremo creare con loro una solida alleanza e assieme verremo a capo di ogni difficoltà. Il futuro dell’umanità non sta nella concorrenza predicata da Marchionne e soci. Sta nella collaborazione e nella solidarietà tra i lavoratori di tutto il mondo.

 

L’umanità può costruirsi un futuro luminoso!

 

Sono gli uomini che fanno la loro storia ma per farla devono basarsi sui presupposti che la storia consegna loro e agire secondo le leggi che la situazione comporta.

 

La concezione comunista del mondo è la base per comprendere la situazione e per costruire il nostro luminoso futuro.

 

Avanti nella lotta per instaurare il socialismo!

 

Solidarietà con tutti quelli che lottano contro il regime che la Repubblica Pontificia ha imposto nel nostro paese!

 

Ribellarsi è giusto! Senza ribellione non c’è futuro!