<<< RITORNA ALL'INDICE DEI COMUNICATI 

(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

   Comitato Centrale
                        Sito: http://www.nuovopci.it
                        e.mail: lavocenpci40@yahoo.com

    Delegazione
                        BP3  4, rue Lénine   93451 L'Île St Denis (Francia)
                        e.mail: delegazionecpnpci@yahoo.it

Gli operai metalmeccanici riusciranno a conquistare un CCNL dignitoso solo se ...
Comunicato CC - 26 ottobre 2011

Scaricate le istruzioni per utilizzare il sistema di criptazione PGP e TOR


Comunicato CC 38/11 - 12 novembre 2011
 [Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word / PDF] 

Dobbiamo porre fine alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce nel nostro paese e in tutto il mondo contro le masse popolari!

No al governo della banda Berlusconi!

No a governi di Monti, Bersani, Casini e altri aspiranti esecutori della macelleria sociale!

 

I vertici della Repubblica Pontificia cercano di costituire un governo più reazionario di quello del connubio Berlusconi-Bossi, più autoritario e violento contro le masse popolari italiane e gli immigrati, più autorevole nel campo della borghesia imperialista!

 

La borghesia imperialista per sua natura è tesa a prolungare la vita del suo sistema di relazioni sociali, dei suoi privilegi e del suo ruolo nonostante la crisi generale del capitalismo: quindi elimina quel poco che ancora resta delle conquiste e dei diritti strappati dalle masse popolari dei paesi imperialisti nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria!

 

Solo un governo d’emergenza costituito dalle Organizzazioni Operaie e dalle Organizzazioni Popolari, un Governo di Blocco Popolare, può sottrarre il nostro paese al ricatto della “Comunità Internazionale” di speculatori che detta la linea ai governi: può porre subito rimedio ai più gravi effetti economici, ambientali, sociali, intellettuali e morali della crisi del capitalismo e accelerare la rinascita del movimento comunista fino all’instaurazione del socialismo, la sola trasformazione che può mettere fine alla crisi perché mette fine al capitalismo!

 

No a governi succubi alla “Comunità Internazionale” finanziario-militare della borghesia imperialista e dei gruppi sionisti, mandante della macelleria sociale nei paesi imperialisti, della carestia nei paesi oppressi dal sistema imperialista e delle spedizioni militari nei paesi con governi che solo con riserve e reticenze si sottomettono ai suoi ordini e assecondano i suoi interessi!

 

 La banda Berlusconi con la Lega Nord di Bossi al suo seguito è succeduta appena tre anni e mezzo fa al circo Prodi, ma ha già ampiamente dimostrato ai suoi mandanti (la Corte Pontificia con la sua Chiesa Cattolica Romana, le Organizzazioni Criminali, gli imperialisti USA e i gruppi sionisti, la Confindustria e le altre organizzazioni padronali) di non essere capace di tutelare i loro interessi e tenere sottomesse le masse popolari più di quanto lo fosse il circo Prodi con il suo governo Prodi-D’Alema-Bertinotti. Anche una parte dei vertici della Repubblica Pontificia (in particolare della Corte Pontificia e delle associazioni padronali che propagandano la loro linea tramite il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore) che l’avevano delegata a governare, ha da mesi deciso di disfarsi della banda Berlusconi e ha raggiunto e rafforzato il fronte dei suoi oppositori tradizionali. Ma si comporta ancora come chi vende la pelle dell’orso prima di averlo preso.

La loro ostilità con il governo Berlusconi ha tuttavia contribuito a rendere il paese ingovernabile dall’alto e ha potenziato l’ingovernabilità dal basso alimentata dalle organizzazioni Operaie e dalle Organizzazioni Popolari: la via quest’ultima che rafforzandosi ulteriormente sfocerà alla fine nella costituzione del Governo di Blocco Popolare.

 

Nell’immediato il risultato è che la Repubblica Pontificia con il suo grande Debito Pubblico (circa 1.900 miliardi di euro, poca cosa tuttavia rispetto al Debito Pubblico dello Stato Federale USA) è diventata il bersaglio principale della comunità internazionale degli speculatori, come lo è stata la Grecia e prima ancora il Portogallo, l’Irlanda e la Spagna. La cupola della Unione Europea è arrivata alla conclusione di scendere in campo direttamente essa stessa per porre fine all’ingovernabilità dell’Italia e vuole imporre un governo di sua fiducia, sotto la tutela congiunta del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, entrambi con alla testa dirigenti della Goldman Sachs (Christine Lagarde e Mario Draghi). Un governo di marca UE dovrebbe sostituire Berlusconi e la sua banda e rendere più generale e più proficua la macelleria sociale. La conclusione della cupola UE ha rafforzato gli avversari di Berlusconi che ora danno per sicuro il loro successo.

Un governo di fiducia della UE, con alla testa Mario Monti o altri personaggi simili, sarebbe quel governo più reazionario, più autoritario contro le masse popolari e più autorevole nel campo della borghesia imperialista che i vertici della Repubblica Pontificia perseguono da tempo e che il governo Berlusconi non riusciva a diventare. Dovrebbe in particolare incrementare il ruolo delle Forze Armate nella tutela dell’ordine pubblico, vale a dire della sottomissione delle masse popolari e assicurare alla NATO e al governo sionista d’Israele l’uso del nostro paese per le sue spedizioni militari contro l’Iran e altrove. Nelle speranze della cupola dell’UE esso dovrebbe spogliare ulteriormente i lavoratori italiani (applicando su larga scala il Piano Marchionne) e saccheggiare più a fondo il paese (generalizzando privatizzazioni dei servizi pubblici e dei “beni comuni” e grandi speculazioni come il TAV della Val di Susa e l’Expo 2015 di Milano). In questo modo indurrebbe anche la comunità internazionale degli speculatori a spostare altrove il centro delle sue operazioni. In sintesi dovrebbe migliorare la posizione della borghesia europea nell’ambito del sistema imperialista mondiale e far guadagnare tempo a tutta la borghesia imperialista nonostante l’imperversare della crisi del capitalismo.

 

È ozioso discutere quanto siano realistici l’obiettivo e il progetto della cupola dell’UE, come se la sua realizzazione dipendesse da forze misteriose o dal destino. Sono gli uomini che fanno la loro storia ed è pienamente possibile mandare a monte il piano della borghesia imperialista e mettere fine alla macelleria sociale che essa sta attuando. L’importante è mandare a monte i suoi piani e questo è del tutto possibile.

 La borghesia imperialista si dimena nella crisi del capitalismo e anche nei paesi imperialisti scarica tutto il possibile e l’impossibile sulle masse popolari e in particolare sugli operai, sui pensionati, sui produttori autonomi (contadini, allevatori, trasportatori, artigiani, ecc.); cancella i diritti che le masse popolari avevano strappato nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria; toglie ogni prospettiva di futuro ai giovani; peggiora la condizione delle donne; perseguita gli immigrati; moltiplica le spedizioni militari all’estero, i massacri e le distruzioni. In ciò non c’è alcuna prospettiva di porre fine alla crisi del capitalismo. Peggiorano le condizioni economiche, sociali, intellettuali e morali delle masse popolari, si aggrava lo sfacelo del territorio (in Italia ne abbiamo avuto chiara conferma con le morti e le distruzioni dei giorni scorsi nelle Cinque Terre, in Lunigiana e a Genova). Nei paesi imperialisti la distruzione di interi settori produttivi, il degrado delle condizioni di vita e di lavoro già colpisce direttamente (indirettamente tutte le masse popolari ne risentono) circa duecento milioni di lavoratori (nei paesi imperialisti vive circa uno dei sette miliardi di esseri umani che compongono l’umanità).

Nei paesi oppressi e più ancora nei paesi emergenti (Cina, India, Russia, Brasile e alcuni altri) e negli ex paesi socialisti crescono le differenze di classe nelle condizioni di vita. La borghesia sfrutta gli operai (i lavoratori assunti nelle aziende capitaliste) a un livello peggiore di quello a cui negli attuali paesi imperialisti aveva posto fine nell’Ottocento il movimento socialista. Lo sterminio, l’emarginazione e l’emigrazione della popolazione che viveva nelle condizioni primitive dell’economia naturale o nelle comuni e cooperative agricole degli ex paesi socialisti alimentano i profitti della borghesia internazionale e locale.

A completare il quadro della guerra di sterminio condotta dalla borghesia contro il resto dell’umanità vi è il saccheggio delle risorse del pianeta, l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente, l’abbandono e lo sfruttamento del territorio, la decadenza delle infrastrutture con i conseguenti “disastri naturali” di cui abbiamo quotidianamente manifestazioni mortali, l’imperversare di malattie vecchie e nuove.

Questo è il quadro della crisi del capitalismo, del marasma in cui la borghesia imperialista affonda l’umanità. Lo completano le guerre locali (dette “spedizioni umanitarie”) con le rovine materiali e i massacri di popolazione che la “comunità internazionale” dei gruppi imperialisti moltiplica nel mondo ma che dalla Libia all’Afghanistan sono contenute dalla resistenza eroica e crescente che impedisce alle orde della “comunità internazionale” di estendere più rapidamente la loro opera criminale.

 

In Italia e negli altri paesi imperialisti, in particolare in Europa, per le masse popolari l’attuale guerra di sterminio non dichiarata condotta dalla borghesia imperialista ripete, in altro contesto e in altra forma, l’“inutile strage” della prima guerra mondiale (1914-1918) con i suoi milioni di morti e mutilati e le sue immense rovine, della cui conclusione è ricorso in questi giorni il 93° anniversario.

La prima crisi generale del capitalismo aveva portato i grandi gruppi imperialisti mondiali a scontrarsi per decidere chi avrebbe dominato e sfruttato il mondo intero. Nel 1917 quella “inutile strage” era oramai riconosciuta come tale anche dai gruppi dirigenti protagonisti della politica che l’aveva prodotta e persino dai personaggi che l’avevano scatenata e benedetta (in primo luogo la Chiesa Cattolica Romana con alla sua testa il papa di Roma). Ma nessuno di loro era in grado di fare il primo passo per fermarla. Sarebbe continuata non si sa quanto e non si sa come se i comunisti russi, con alla testa Lenin, non fossero riusciti a guidare gli operai e i contadini russi a rompere il corso delle cose con la Rivoluzione d’Ottobre e dare con ciò inizio alla prima ondata della rivoluzione proletaria a cui parteciparono via via i popoli di tutto il mondo, mobilitati in uno slancio di progresso quale mai si era visto.

  

Analogamente si pone oggi la questione per l’intera umanità: chi e quando romperà l’attuale corso delle cose e porrà fine alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce in ogni angolo del mondo contro le masse popolari sotto la presidenza del governo di Washington e con la benedizione del papa di Roma? Dove inizierà l’incendio che libererà il mondo dal sistema imperialista mondiale?

 

Proprio per questo oggi in Italia bisogna combattere il rischio che si allenti la lotta delle masse popolari contro la Repubblica Pontificia.

 

È anzi nel loro interesse diretto e immediato oltre che nell’interesse delle masse popolari di tutto il mondo che le masse popolari italiane intensifichino la lotta. La destra moderata, il Partito Democratico di Bersani, i suoi alleati dichiarati (da Vendola a Di Pietro), i suoi aspiranti alleati (Ferrero e Diliberto) e i suoi fiancheggiatori (Camusso e la destra sindacale che dirige la CGIL) faranno di tutto per smorzare la combattività delle masse popolari, per confondere le idee, per contrabbandare la vittoria contro la banda Berlusconi come soluzione dei problemi delle masse popolari, per sviluppare l’appoggio al governo UE anche se questo in realtà aggraverà la macelleria sociale. La FIOM, Uniti per l’Alternativa (Luca Casarini e i Disobbedienti) e altri gruppi affini saranno messi a dura prova, spinti in ogni modo ad allentare la lotta o addirittura ad appoggiare il governo. La retorica dell’“interesse nazionale” sarà senza ritegno agitata proprio da quei gruppi che, per soddisfare la comunità internazionale degli speculatori e salvaguardare le loro ricchezze e i loro privilegi, hanno ceduto il nostro paese agli imperialisti USA, alla NATO e ai gruppi sionisti, hanno saccheggiato su larga scala il nostro paese e hanno immiserito in ogni campo la massa della popolazione italiana e persistono sulla stessa strada.

Al contrario questo è il momento in cui i vertici della Repubblica Pontificia sono in mezzo al guado: bisogna colpirli con più forza, perché rendere il paese ingovernabile da ogni governo che emani da loro è l’unica via di salvezza per le masse popolari del nostro paese ed è il modo in cui esse oggi collaborano con le masse popolari che in altri paesi conducono la stessa lotta per porre fine alla crisi del capitalismo liberandosi dal sistema imperialista mondiale.

 

Trasformare la crisi generale del capitalismo in rivoluzione socialista!

 

Questa è la parola d’ordine che deve guidare le masse popolari in tutti i paesi imperialisti e anche nel nostro paese. Noi comunisti facciamo appello alle nostre forze, ai nostri simpatizzanti, a quanti in qualche modo influenziamo e illuminiamo con la nostra propaganda e la nostra opera di mobilitazione, ai lavoratori avanzati e a tutti i sinceri democratici perché in questo momento non riducano la presa, ma al contrario intensifichino l’attacco contro la Repubblica Pontificia.

Bisogna sostenere in ogni modo gli operai che occupano fabbriche (IRISBUS, ecc.) per impedirne la chiusura, lo smantellamento o la riduzione di personale e la messa in cassa integrazione: mobilitare gli studenti, i disoccupati, i cassintegrati e i pensionati a sostegno dei gruppi in lotta perché ingrossino picchetti e manifestazioni.

Bisogna appoggiare le lotte popolari (NO TAV, ecc.), promuovere e sostenere ogni tipo di proteste (degli studenti, dei pensionati, dei lavoratori precari, dei disoccupati, dei pensionati, dei cassaintegrati, degli immigrati, delle donne), sviluppare in ogni campo la disobbedienza e l’insubordinazione alle autorità, generalizzare, rendere sistematiche e organizzate le “spese proletarie” e il rifiuto di pagare ticket, tasse, multe e mutui, sviluppare  capillarmente il “terzo settore” e gli “scioperi alla rovescia”, moltiplicare le occupazioni di scuole, uffici pubblici e banche e le manifestazioni di protesta, intensificare le pressioni sulle Amministrazione Locali (comunali, provinciali e regionali) perché mantengano e migliorino i servizi pubblici, perché operino in autonomia dal governo centrale rompendo il Patto di Stabilità che il governo centrale impone, perché usino il loro potere e i mezzi di cui dispongono per realizzare su larga scala la parola d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per tutti”, perché applichino la massima trasparenza, perché si rendano indipendenti da un governo centrale che non assicura la sopravvivenza dignitosa della massa della popolazione.

Soprattutto bisogna organizzarsi capillarmente e diffusamente creando ovunque e su ogni motivo OO e OP (questa è la questione decisiva), costituire Comitati di Partito clandestini, diffondere e propagandare la concezione comunista del mondo sintetizzata nel Manifesto Programma del nuovo Partito comunista italiano (circoli, gruppi di studio, conferenze, studio individuale, blog, ecc. a partire dal MP).

 

La crisi generale del capitalismo crea le condizioni perché l’umanità riprenda il processo fruttuoso di trasformazione che la Rivoluzione d’Ottobre aveva innescato dando vita 94 anni fa alla prima ondata della rivoluzione proletaria che aveva coinvolto tutta l’umanità in uno slancio di progresso. È l’unica prospettiva di ripresa e di progresso che l’umanità ha davanti a sé. È del tutto possibile. La prima ondata si è esaurita principalmente perché i dirigenti comunisti dei paesi imperialisti non sono stati all’altezza del loro compito (nell’assimilare, applicare e sviluppare la concezione comunista del mondo quanto l’opera in corso richiedeva). Oggi i comunisti hanno imparato la lezione della sconfitta e hanno tutti gli strumenti per rilanciare e dirigere la nuova ondata della rivoluzione proletaria. Noi comunisti italiani faremo il massimo sforzo e daremo il nostro contributo alla grande opera.

 

Cresce in tutto il mondo, anche negli USA, la rivolta delle masse popolari contro il sistema imperialista mondiale!

 

Proletari e classi e popoli oppressi di ogni paese, uniamoci per porre fine al sistema imperialista mondiale e dare il via a un nuovo corso di progresso!

 

Cresce nel nostro paese la rivolta della masse popolari contro la Repubblica Pontificia, contro il regime di crisi, di sacrifici per le masse popolari, di devastazione ambientale, di guerra, di precarietà e di emarginazione!

Con generosità e slancio crescenti gli operai, i giovani, le donne, gli immigrati e le classi oppresse avanzano nella ribellione!

 

Contro il comune nemico e per lo spesso obiettivo, rafforziamo con la nostra lotta le masse popolari degli altri paesi, a partire dalla Grecia e facciamoci forti della loro lotta!

 

Rendere il nostro paese ingovernabile da ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia!

 

Non dobbiamo spaventarci del disordine! Per le masse popolari non c’è niente di peggio dell’ordine di miseria, di precarietà e di guerra che la borghesia e il clero cercano di imporre! Quando un ordine sociale è ingiusto, il disordine è il primo passo per stabilire un ordine sociale giusto! Rassegnarsi all’oppressione e chiudere gli occhi di fronte alla miseria altrui è il livello peggiore di abbrutimento morale!

 

Vogliamo un ordine sociale che assicuri a ogni essere umano un posto, un compito e un ruolo dignitosi! Solo un simile ordine merita rispetto!

 

Solidarietà con tutti i membri delle masse popolari bersaglio delle autorità borghesi e delle forze del loro ordine! Maroni e i suoi complici vogliono estendere a tutto il paese l’ordine dei CIE e del G8 di Genova! La mobilitazione delle masse popolari può arrestarli!

 

La borghesia e il Vaticano tramano per sostituire il governo Berlusconi con un governo più autorevole, più autoritario e violento e più reazionario!

 

Ogni governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia non farà che rendere più difficile la vita delle masse popolari con il pretesto di risolvere o alleggerire la crisi del capitalismo, ma non la risolverà!

 

Basta con governi emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia!

 

Avanti verso la costituzione di un governo d’emergenza delle Organizzazioni Operaie e delle Organizzazioni Popolari, il Governo di Blocco Popolare!

 

La costituzione del GBP è un passo verso l’instaurazione del socialismo!

 

Possiamo vincere! Dobbiamo vincere! Dipende anche da ognuno di noi!

 

Costituire Comitati di Partito clandestini in ogni azienda e in ogni località!

Fare di ogni lotta una scuola di comunismo!

 


Sito: www.nuovopci.it – email: lavocenpci40@yahoo.com

Usare TOR e PGP per corrispondere con il Partito.

Le istruzioni per usare TOR e PGP sul nostro sito all’indirizzo: http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html