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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Sciopero Generale per rafforzare la mobilitazione e costituire
il Governo di Blocco Popolare!
  
Comunicato CC - 5 maggio 2011


Comunicato CC 17/11 - 17 maggio 2011

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Sfruttare i ballottaggi delle elezioni amministrative per creare le tre condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare!

 

Raccogliere i risultati della campagna elettorale: promuovere la moltiplicazione e il rafforzamento delle Organizzazioni Operaie e delle Organizzazioni Popolari, sviluppare il lavoro operaio del Partito, costituire Comitati di Partito clandestini!

 

Le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari possono costituire un governo d’emergenza!

 

Solo la costituzione di un governo popolare d’emergenza può invertire il corso delle cose e salvare l’Italia!

 

Con la costituzione del GBP, avanziamo nella Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata che instaurerà il socialismo e contribuiamo alla seconda ondata della rivoluzione proletaria mondiale che avanza in tutto il mondo!

 

La crisi economica e la crisi ambientale si aggravano e con esse si aggravano la crisi politica, la crisi intellettuale, la crisi morale e la disgregazione sociale. I vertici della Repubblica Pontificia e le istituzioni del sistema imperialista mondiale diffondono dati contraddittori, seminano confusione, cercano di suscitare l’illusione che la crisi va verso la fine. Bando a ogni illusione: i fatti sono più forti delle dichiarazioni. La crisi si aggrava. Il mondo è in balia del “mercato”: l’accozzaglia di alcune migliaia di criminali e depravati, in gran parte europei e americani ma non solo, padroni di gran parte della massa monetaria mondiale che non concepiscono obiettivo umano migliore che aumentare il loro tesoro monetario e a questo obiettivo sacrificano l’umanità, il suo presente e il suo avvenire.

Nel futuro prossimo dell’umanità solo due soluzioni sono possibili. Sono gli uomini che fanno la loro storia e che in definitiva decidono quale delle due soluzioni prevarrà.

O la rinascita del movimento comunista, la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari e la loro organizzazione attorno ai partiti comunisti e da qui la seconda ondata della rivoluzione proletaria. O la mobilitazione reazionaria delle masse popolari agli ordini dei gruppi più criminali (razzisti, fascisti, nazionalisti, clericali, ecc.) della borghesia imperialista, del clero e delle altre classi reazionarie e una nuova guerra mondiale.

La Comunità Internazionale presieduta dal Governo di Washington e benedetta dal Papa di Roma ci sta portando in una nuova guerra mondiale, coprendosi con la retorica dei diritti umani e della guerra al terrorismo. Le potenze e i gruppi imperialisti stanno estendendo la guerra a un numero crescente di paesi oppressi, mentre nello stesso tempo si aggravano le contraddizioni tra di essi: è la deriva verso una guerra in cui coinvolgeranno l’intera umanità.

I gruppi imperialisti USA non si rassegnano a perdere la supremazia che hanno conquistato con la seconda guerra mondiale e la dissoluzione dei primi paesi socialisti o il loro cambiamento di colore. La loro dominazione sulle masse popolari americane è indissolubilmente legata allo sfruttamento che essi esercitano sui popoli di gran  parte dei paesi del resto del mondo. La loro rete di basi militari, di agenzie spionistiche e di controllo, di distaccamenti criminali copre gran parte del mondo e sempre più diventa lo strumento principale per perpetuare il loro sistema di sfruttamento economico. Solo la rinascita del movimento comunista negli USA può impedire ai gruppi imperialisti USA di tentare di perpetuare con la guerra il loro dominio sul mondo. Noi possiamo portare la guerra nel campo del nemico. La rinascita del movimento comunista e lo sviluppo della rivoluzione proletaria nel resto del mondo favorisce la rinascita del movimento comunista negli USA, di cui le stesse masse popolari americane hanno bisogno.

Le invocazioni di pace lanciate dal Papa e dalla Corte Pontificia sono ipocrisia per distogliere le masse dei loro seguaci dal movimento comunista e da azioni rivoluzionarie: con la campagna che ha condotto contro il movimento comunista, la Chiesa Cattolica ha mostrato di cosa è ancora oggi capace quando vuole veramente ottenere un obiettivo.

 

È questo il contesto in cui si colloca la lotta che noi comunisti conduciamo in Italia, per instaurare il socialismo. Solo tenendo conto di questo contesto, dei gruppi e delle relazioni che lo costituiscono e delle leggi che ne governano la trasformazione possiamo condurre con successo la rivoluzione socialista nel nostro paese.

In Italia la costituzione del Governo di Blocco Popolare è nello stesso tempo il modo per far fronte nell’immediato agli effetti più gravi della crisi e il modo per portare a un livello superiore la guerra popolare rivoluzionaria che stiamo conducendo e che farà del nostro paese un nuovo paese socialista. Questo doppio carattere rende sia possibile sia difficile la costituzione del GBP.

Anche tra quelli che si dicono e sinceramente si credono comunisti, oggi pochi riconoscono che stiamo conducendo e che bisogna condurre una guerra popolare rivoluzionaria. Non è solo una questione di comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta di classe nei paesi imperialisti. È anche una questione di opportunismo: se riconoscessero che stiamo conducendo e che bisogna condurre una guerra popolare rivoluzionaria, si sentirebbero moralmente costretti a portare il loro contributo e dovrebbero cambiare stile di vita. E non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere. D’altra parte non c’è altro modo per far fronte rapidamente agli effetti più gravi della crisi, tutti i tentativi di farvi fronte in altra maniera falliscono. Questo allarga il campo in cui possiamo reclutare e moltiplica le forze che a diversi livelli possiamo mobilitare e coinvolgere nella nostra lotta. Sta a noi comunisti rendercene capaci.

 

Tutta la nostra attività è e deve essere finalizzata alla costituzione del GBP.

Siamo di fronte a grandi possibilità, ma per coglierle dobbiamo sormontare grandi difficoltà. La mobilitazione delle masse popolari cresce, ma l’influenza della sinistra borghese distoglie le masse popolari da una lotta efficace. Per portare avanti la nostra opera, dobbiamo contemporaneamente usare ed eliminare questa influenza. Per eliminarla dobbiamo anche usare questa stessa influenza. La sinistra borghese è costituita da gruppi, organizzazioni, correnti e personaggi che non concepiscono altro sistema di relazioni sociali che quello attuale, il sistema borghese. Ad essa appartengono le direzioni dei sindacati di regime, le personalità progressiste della società civile, gran parte delle persone e dei gruppi che oggi dirigono le masse popolari: la costituzione stessa della società borghese e la debolezza del movimento comunista rendono importante l’influenza della sinistra borghese sulle masse popolari. La sinistra borghese spreca le sue risorse ed energie e fa disperdere alle masse popolari la loro forza nell’illusorio tentativo di migliorare la società borghese mantenendola in vita, di liberare il  capitalismo dai tratti negativi che gli sono propri e dalla sua degenerazione che si manifesta nella crisi. Indirizza le lotte delle masse popolari in richieste e pressioni sulle autorità della Repubblica Pontificia perché facciano quello che esse per loro natura non vogliono fare. La sua attività consiste nell’elaborare piattaforme rivendicative, nel proporre “ricette per uscire dalla crisi”, per “portare il nostro paese fuori dalla crisi”, nel proporre politiche industriali, fiscali, ecologiche, ecc. ad autorità che hanno altri interessi e che trovano mille buoni argomenti per mostrare che sono proposte campate in aria, che hanno fatto fallimento, che vanno contro gli interessi delle masse popolari, che sono inattuabili: perché effettivamente restando nell’ambito della società borghese ogni provvedimento che risolve un problema ne crea anche un altro.

Noi comunisti possiamo e dobbiamo usare l’influenza e l’attività della sinistra borghese per estendere la mobilitazione delle masse popolari e nello stesso tempo possiamo e dobbiamo prendere la direzione della mobilitazione e soppiantare l’influenza della sinistra borghese sulle masse popolari. A prima vista sembra un compito impossibile perché costituito da due azioni contraddittorie. Ma la situazione e la combinazione delle varie parti e dei vari aspetti che la compongono sono tali che il nostro compito, benché difficile, è possibile: la contraddizione non sta nel nostro piano di lavoro, ma nella realtà in cui agiamo e il nostro piano di lavoro è giustamente adeguato a questa realtà. Per comprenderlo e compierlo bisogna avere una concezione materialista dialettica del mondo, la concezione comunista del mondo. Per questo è indispensabile che tutti quelli che aspirano a diventare comunisti, tutti quelli che vogliono essere comunisti imparino e assimilino la concezione comunista del mondo (esposta in sintesi nel Manifesto Programma del (nuovo) Partito comunista italiano), imparino a usarla nella pratica guidando con essa la loro attività e tramite il bilancio della loro esperienza nella lotta di classe la arricchiscano ulteriormente. Infatti la concezione comunista del mondo è una scienza sperimentale. Solo sviluppandola tramite il bilancio e l’elaborazione dell’esperienza la portiamo al livello necessario per guidare con successo la nostra opera.

Gran parte delle critiche che vengono fatte oggi alla nostra linea e delle incomprensioni di fronte al nostro lavoro derivano dall’influenza della sinistra borghese che ha e diffonde la concezione borghese o la ancora più arretrata concezione clericale del mondo. La prima è intrinsecamente sofistica: benché antagonisti, tutti gli interessi sono egualmente legittimi, uno vale l’altro, non riconosce che in ogni situazione vi è un aspetto che è principale. La seconda è metafisica: il mondo è quello che è, così dio lo ha creato, cambiarlo porta a un “disastro antropologico”. Il buon senso con cui molti aspiranti comunisti, molti che in perfetta buona fede si dichiarano e vogliono essere comunisti si orientano nella loro attività, è un miscuglio di idee, principi e pregiudizi che appartengono alla concezione borghese o alla ancora più arretrata concezione clericale del mondo. Guidati da simili concezioni del mondo, con simili mentalità, è impossibile capire la nostra linea e tanto meno applicarla nel particolare e nel concreto, con creatività, iniziativa e autonomia e quindi ottenere risultati.

 

Lo sciopero generale del 6 maggio era stato indetto dalla destra che dirige la CGIL (Susanna Camusso e gli altri nipotini di Craxi ed ex soci di Sacconi), per soffocare il movimento messo in moto dalla resistenza degli operai di Pomigliano e di Mirafiori al piano Marchionne potenziata dal ruolo che la FIOM e alcuni sindacati alternativi e di base avevano assunto in essa. Era un movimento che spontaneamente promuoveva le condizioni della costituzione del GBP e portava verso la sua costituzione: la destra sindacale, in sintonia con la borghesia imperialista e il clero, doveva stroncarlo, doveva riprendere in mano la situazione. Ha aderito alla richiesta di sciopero generale, gestendola a suo modo per ottenere il risultato che cercava.

 Ma era possibile rivoltare l’iniziativa della destra sindacale a favore del movimento per la costituzione del GBP.

L’ampiezza della partecipazione delle masse popolari allo sciopero generale ha confermato le nostre potenzialità: una parte importante delle masse popolari è immediatamente disponibile alla lotta se una direzione radicata e autorevole chiama alla lotta. Ma i sindacati alternativi e di base hanno rifiutato di sfruttare l’operazione che la destra della CGIL aveva messo in modo. Hanno avuto paura di “reggere il moccolo” alla Susanna Camusso, mentre avevano la possibilità di stravolgere la mossa della Camusso a vantaggio del movimento per la costituzione del GBP. Solo che per farlo, non dovevano contrapporre la loro organizzazione sindacale a quella della CGIL, non dovevano contrapporre una loro piattaforma rivendicativa a quella della Camusso; dovevano invece inalberare l’obiettivo che oltrepassa, supera e unifica tutte le organizzazioni sindacali e tutte le lotte rivendicative, la costituzione del GBP. Non hanno osato farlo, forse la maggior parte dei loro dirigenti non concepiscono neanche che era possibile farlo. La FIOM non ha osato perseverare nella sua azione autonoma dalla destra che dirige la CGIL e tanto meno accentuarla, benché altri sindacati e gruppi di sindacalisti della CGIL fossero via via confluiti nel movimento che la FIOM aveva messo in moto nel corso del secondo semestre del 2010 e dei primi mesi del 2011.

Le esitazioni e la ritirata della FIOM sanzionata dal CC del 9 maggio e il rifiuto dei sindacati alternativi e di base di assumere un ruolo di direzione di tutto il movimento sindacale (rifiuto espresso esplicitamente ad esempio nel Consiglio Nazionale della USB del 7 e 8 maggio) confermano che solo una più energica azione dal basso e di noi comunisti può infondere a persone e in organismi che il vecchio corso delle cose ha reso autorevoli il coraggio e lo slancio necessari a rompere il tran tran cui sono abituati e a svolgere un’azione all’altezza della crisi e dell’attacco di Marchionne & C.

Noi comunisti dobbiamo sfruttare a fondo la dimostrazione delle possibilità, che essi hanno dato nel secondo semestre del 2010 e nei primi mesi del 2011, per mobilitare OO e OP a svolgere un’azione più energica sulla FIOM e sui sindacati alternativi e di base.

Dobbiamo per forza passare attraverso la FIOM e attraverso i sindacati alternativi e di base per portare al livello necessario il movimento per la costituzione del GBP?

Sì e no: l’azione della FIOM e dei sindacati alternativi e di base può accelerare ed estendere la creazione delle tre condizioni per la costituzione del GBP. Il progresso nella creazione delle tre condizioni rende più efficace la nostra azione su FIOM e sindacati alternativi e di base. L’arroganza di Marchionne e dei suoi complici (Confindustria e altri vertici della Repubblica Pontificia) e dei suoi succubi (direzione della CGIL, PD, ecc.) costringe la FIOM e i sindacati alternativi e di base a confluire nella via che noi promuoviamo. Questa è la combinazione che possiamo e dobbiamo sfruttare.

 

Una analoga combinazione di forze e tendenze, di possibilità e di difficoltà si ha anche nella campagna elettorale per le amministrazioni locali e sul terreno delle amministrazioni comunali. La campagna elettorale fin qui condotta e il ballottaggio costituiscono un vasto campo per promuovere le condizioni della costituzione del GBP.

“Un lavoro utile e dignitoso per tutti” è stata e resta la parola d’ordine principale nella campagna elettorale e nell’azione verso e contro le Amministrazioni Comunali, le Amministrazione Provinciali, le istituzioni locali. Napoli e Milano sono due città di per se stesse di importanza nazionale. Il ballottaggio è un terreno eccellente per costruire OO e OP e per porre basi per costruirne altre e rafforzarle quale che sia l’esito del ballottaggio. Perché nessun sindaco, nessun presidente di provincia, nessuna istituzione locale, quali che siano le sue  intenzioni e i suoi programmi, può essere altro che un agente locale dei vertici della Repubblica Pontificia solo se è sorretto dalle OO e dalle OP e se si mette al loro servizio, se subordina la sua azione al principio “un lavoro utile e dignitoso per tutti”, se si decide per questo a scavalcare, eludere e violare le leggi, le regole e le prescrizioni delle autorità della Repubblica Pontificia e del suo governo. De Magistris, Pisapia e qualunque altro esponente della sinistra borghese che dovesse finire a capo di amministrazioni locali, possono invece svolgere un ruolo nazionale e un compito storico se si mettono a capo della OO e delle OP per attuarne gli obiettivi con l’autorità che loro deriva dalla funzione di cui sono investiti. Se le autorità della Repubblica Pontificia e il suo governo oseranno sciogliere simili amministrazioni, tanto peggio per le autorità della Repubblica Pontificia e il suo governo: crescerà l’ingovernabilità del paese e miglioreranno le condizioni per la costituzione a livello nazionale del GBP, che per questa via selezionerà anche i suoi esponenti meglio all’altezza dei suoi compiti internazionali e storici.

Il nostro programma è l’unico realistico e praticabile, è l’unico che dà risultati. Esso non propone e non costituisce un’amministrazione locale “migliore di quelle del centro-desta e del centro-sinistra”. Le amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra è dimostrato che hanno fatto a grandi linee la stessa politica, hanno svolto il ruolo di agenti locali della Repubblica Pontificia, hanno fatto la gestione locale della sua putrefazione e della sua crisi, hanno avuto e hanno la funzione di zimbello locale del suo governo centrale. Svolgere meglio i compiti che le amministrazioni di centro-desta e di centro-sinistra hanno svolto male, significherebbe essere per le masse popolari peggio di loro (legalitarie senza offrire un lavoro utile e dignitoso, ecc.) e mettersi in balia dei circoli affaristici, delle cricche e delle Organizzazioni Criminali della Repubblica Pontificia. Il nostro programma porta le istituzioni locali a costruire le condizioni per la costituzione a livello nazionale del GBP, che è il modo per dare soluzione immediata almeno agli effetti più gravi della crisi (disoccupazione, precarietà, emarginazione, degrado ambientale e dei servizi, dissoluzione della coesione sociale, parassitismo, razzismo, ecc.) e per portare a un livello superiore la guerra popolare con cui andiamo verso l’instaurazione del socialismo: l’unica soluzione positiva

 

Il CC del (n)PCI chiede a tutti i Comitati di Partito, a tutti gli organismi della “carovana” del (n)PCI, a tutti i comunisti di buona volontà e ai lavoratori avanzati di gettarsi con slancio nella campagna dei ballottaggi, nella raccolta dei frutti della campagna elettorale fin qui fatta, nella raccolta dei frutti dello sciopero generale del 6 maggio e delle mille azioni rivendicative e di protesta di questo periodo. Per rafforzare le condizioni per la costituzione del GBP, che è la via più diretta, meno distruttiva e meno dolorosa per avanzare verso l’instaurazione del socialismo.

 

Avanti verso la costituzione del Governo di Blocco Popolare!

 

Il movimento comunista rinasce forte delle lezioni del passato,
dei successi conseguiti e delle sconfitte subite!

 

Vincere è possibile! Dipende principalmente da noi!