Indice delle Edizioni Rapporti Sociali

 

Pippo Assan

CRISTOFORO COLOMBO

ossia di come convinti di navigare verso le Indie approdammo in America

 

(bilancio dell'impresa in vista del V centenario della scoperta dell'America)

EDIZIONI NUOVE  -  Firenze, 1988

Testo impaginato da scaricare in: versione Word , versione PDF per lettura e stampa

Il testo che segue è esattamente il testo dell’opuscolo Cristoforo Colombo delle Edizioni Nuove - Firenze, 1988, salvo che abbiamo sostituito il vocabolo bande con l’espressione Brigate Rosse o BR. L’editore del 1988 afferma espressamente di aver adottato il vocabolo bande per evitare che anche un poliziotto distratto si rendesse conto di avere a che fare con un testo interessante ai suoi fini. Reputiamo che quella precauzione oggi non ha più ragione d’essere e che la trasformazione che abbiamo operato facilita la lettura.

La redazione del sito www.nuovopci.it - giugno 2016

 

 

EDIZIONI NUOVE

Via Ruffolo, 7 - Firenze

1° edizione: aprile 1988

Finito di stampare nel mese di marzo 1988

da Officine Grafiche Pizzi srl

via F. Baracca, 25 - Firenze tel. 522471

 

Impostazione grafica di Lorenzo Vallavi

Tutti i diritti riservati

INDICE

Nota degli editori

Nota dell'autore ai lettori

INTRODUZIONE

- La scoperta dell'America

- La nuova scoperta

- La ricerca della nuova via per le Indie

- Le possibilità offerte dalla scoperta

1. IL MOVIMENTO ECONOMICO DELLA SOCIETÀ

- Il movimento rivoluzionario e il movimento di trasformazione della società

- Le forze motrici del movimento delle masse

Il movimento delle masse e le sue forme (espressioni)

Il ruolo dei mezzi di comunicazione e del controllo delle coscienze nel determinare il movimento delle masse

Il ruolo dei rapporti interpersonali nella formazione della coscienza e dei comportamenti delle masse

La concezione materialista delle forze motrici del movimento delle masse

- La ripresa dell'accumulazione del capitale

- La crisi per sovrapproduzione generale di capitale

- Conclusioni

 

2. LA CRISI DEL MOVIMENTO RIVOLUZIONARIO

- La borghesia cavalca la crisi

- I compagni della crisi

- Il metro su cui misurare la crisi: le possibilità del movimento reale

- Le condizioni per il successo del movimento rivoluzionario del proletariato nell'epoca imperialista

- Le condizioni economiche e politiche degli anni 70

La crisi della classe dominante

Il movimento delle masse

Le organizzazioni rivoluzionarie e le Brigate Rosse

- La natura della nostra crisi e l'attuale posta in gioco

 3. I RISULTATI

- Introduzione

- Un problema di metodo

- Il successo della nostra azione

La creazione di un centro della lotta del proletariato per il potere

La scoperta dell'efficacia e del ruolo della lotta armata come strumento di lotta politica rivoluzionaria

L'accelerazione del declino dei revisionisti

La creazione di una nuova leva di rivoluzionari

Un limite alla demoralizzazione tra le masse

- Sfruttare i successi conseguiti

4. LA STRATEGIA DEI COMUNISTI NELLA METROPOLI IMPERIALISTA

- Il bilancio dell'esperienza della lotta politica del proletariato nell'epoca imperialista

- L'esperienza del movimento delle masse in Italia negli ultimi vent'anni

- I fattori favorevoli

5. I COMPITI E LA STRUTTURA DEL PARTITO COMUNISTA

- Il programma del partito comunista

- Il lavoro teorico

- La lotta politica

- Il movimento delle masse

- L'attività combattente e la lotta contro la controrivoluzione preventiva

- Il movimento rivendicativo

- I prigionieri politici

- Il nostro compito internazionalista

- La struttura organizzativa del partito

- Il compito immediato

 

****


Valorizzare l'esperienza delle Brigate Rosse

Valorizzare il patrimonio delle esperienze del movimento comunista internazionale

Condurre il bilancio delle esperienze passate per valorizzarne gli insegnamenti nella definizione della linea e del programma su cui fondare il partito

 

 

Ad eccezione di alcuni pochi capitoli, ogni periodo importante degli annali rivoluzionari dal 1848 al 1849 porta come titolo: disfatta della rivoluzione!

Chi soccombette in queste disfatte non fu la rivoluzione. Furono i fronzoli tradizionali prerivoluzionari, risultato di rapporti sociali che non si erano ancora acuiti sino a diventare violenti contrasti di classe, persone, illusioni, idee, progetti, di cui il partito rivoluzionario non si era liberato prima della rivoluzione di febbraio e da cui poteva liberarlo non la vittoria di febbraio ma solamente una serie di sconfitte.

In una parola: il progresso rivoluzionario non si fece strada con le sue tragicomiche conquiste immediate, ma, al contrario, facendo sorgere una controrivoluzione serrata, potente, facendo sorgere un avversario, soltanto combattendo il quale il partito dell'insurrezione raggiunse la maturità di un vero partito rivoluzionario.

Compito delle pagine che seguono è di darne la dimostrazione.

(K.Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850)

 


Nota degli editori

 

L'esperienza di tutta la nostra epoca, l'epoca dell'imperialismo e delle rivoluzioni proletarie, insegna che il movimento rivoluzionario del proletariato non riesce a svilupparsi oltre i livelli iniziali se non è guidato da un partito che incarna una concezione sistematica e giusta (ossia riflesso del movimento reale nella mente umana) delle contraddizioni che determinano il movimento della società: la teoria rivoluzionaria. Quindi è parte integrante del lavoro di costruzione del partito comunista la elaborazione della teoria rivoluzionaria, come elemento costitutivo del partito e guida della sua azione. Per l'elaborazione della teoria rivoluzionaria, per la sua comprensione e per la sua assimilazione è necessario un sistema di stampa veramente libera da museruole poliziesche e da preoccupazioni legali, in cui sia possibile trattare i vari problemi e temi senza peli sulla lingua e senza riguardi per il codice penale della classe attualmente dominante: occorre un sistema di stampa clandestina. Creare questo sistema è il compito del momento perché è un mezzo indispensabile per condurre il bilancio dell'esperienza passata, per elaborare il programma e la linea unificandosi attorno ai quali gli individui impegnati nella causa del comunismo, ma ora ancora dispersi, arriveranno a costituirsi in partito.

Cosa significa creare un sistema di stampa clandestina? Inventare e impratichirsi dei metodi necessari alla sua produzione; imparare ad usarla, studiarla e farla circolare eludendo le ricerche dei poliziotti; imparare a servirsene con la libertà e la disciplina che essa comporta; usare ogni esemplare al massimo, riproducendolo e passandolo con le necessarie cautele a persone capaci di trarne giovamento; usare la circolazione e lo studio della stampa clandestina come primo elementare sistema organizzativo per selezionare gli individui decisi e capaci di lavorare per la causa, distinguendoli dai chiacchieroni; usare con le necessarie cautele e i necessari camuffamenti i temi, le argomentazioni e le notizie forniti dalla stampa clandestina per il lavoro di orientamento, di agitazione e di propaganda che il compagno svolge nel suo ambiente. Questi sono i modi in cui ogni compagno contribuisce a creare il sistema della stampa clandestina, secondo le sue forze e la sua condizione.

I compagni oggi sparsi che dedicheranno con intelligenza le loro energie a questo lavoro riusciranno via via a organizzare attorno a sé altri compagni e ad entrare in contatto con i promotori dell'iniziativa e quindi a confluire, anche con legami diretti ma adatti al carattere clandestino dell'azione, nel processo di costituzione del partito.

A chi è diretta la stampa clandestina? In questa fase il nostro compito politico si riassume nel «condurre il bilancio delle esperienze passate per valorizzarne gli insegnamenti nella definizione della linea e del programma su cui fondare il partito». Quindi la stampa clandestina è rivolta principalmente ai rivoluzionari, tratta principalmente i temi necessari al loro orientamento, alla elaborazione della loro esperienza per la definizione del loro «che fare». In questa fase la stampa clandestina è strumento della battaglia che ha come obiettivo ottenere che i rivoluzionari abbiano idee giuste. La stampa clandestina non deve quindi essere distribuita al di fuori di questo ambito né si deve chiedere ai suoi redattori di trattare altri temi. Resta ad ogni rivoluzionario il compito di «tradurre» quello che via via viene assimilando dalla stampa clandestina in qualcosa di adatto alla condizione concreta in cui egli svolge il suo lavoro di orientamento, agitazione e propaganda, man mano che vi sono gli elementi necessari ed egli ne diviene capace. I redattori della stampa clandestina non possono trattare direttamente delle situazioni concrete e quindi usare per il nostro compito attuale gli insegnamenti che derivano dallo studio di esse, se non nei limiti in cui riescono a conoscere quelle situazioni direttamente o per relazioni con altri rivoluzionari. Abbiamo verificato mille volte che molto raramente è possibile raccogliere dai mezzi di comunicazione borghesi, dalla cultura accademica, dalle pubblicazioni di statistica, dalle relazioni parlamentari e di associazioni professionali, materiale serio ed abbastanza completo per un'analisi scientifica di situazioni concrete. Solo man mano che il nostro lavoro avrà successo e, anche tramite il sistema della stampa clandestina, avremo creato rapporti diretti con rivoluzionari operanti in varie situazioni e potremo attingere alle loro esperienze, solo man mano che si costituirà questo sistema di canali che sarà anche un primo passo verso la costituzione di una rete di comitati di partito, potremo rendere il nostro lavoro più ricco e quindi renderlo utile anche per un'azione di proselitismo e renderlo usabile anche da un numero più vasto di compagni.

Su queste basi e con questi limiti diamo il via a queste edizioni pubblicando il primo opuscolo. Il numero di esemplari tirato è molto limitato. Sta ad ogni compagno che ne riceve uno, evitare con tutte le sue risorse che il suo esemplare finisca nelle mani della polizia. Meglio un esemplare accuratamente distrutto, che nelle mani della polizia. E' impossibile tuttavia escludere che prima o poi, in un modo o nell'altro ciò succeda: e ogni compagno deve quindi dare per scontato che la polizia sia a conoscenza dell'esistenza dell'opera e ne ricerchi la presenza nelle perquisizioni. Ma più tardi ciò avviene, più ampiamente può svolgersi il nostro lavoro e meno efficace è l'azione della polizia.

Ai nostri lettori auguriamo buon lavoro e rapidi progressi nell'arte della lotta rivoluzionaria nei paesi imperialisti.

Gli editori

 

 

Nota dell'autore ai lettori

 

Questo opuscolo è il risultato di discussioni e riflessioni con vari compagni e in questo senso è un lavoro collettivo. Per esporre i temi ho inoltre usato tutto quanto di utile è stato prodotto in questi anni, a volte copiando letteralmente espressioni, periodi e anche pezzi interi, in genere senza citare la fonte. Gli autori riconosceranno facilmente qua e là le loro parole. Le condizioni del lavoro rivoluzionario ci autorizzano a procedere in questo modo. La responsabilità delle tesi svolte e delle proposte ovviamente è mia e dei compagni che hanno partecipato con riflessioni e discussioni. Nello scritto sono appositamente evitati termini ed espressioni che, cadendo sotto l'occhio di un investigatore anche distratto, potrebbero suscitare la sua curiosità. Ho introdotto questa censura per diminuire il pericolo per i lettori, senza nulla togliere nella sostanza alla libertà di espressione del pensiero. Ogni lettore è facilmente in grado di sostituire mentalmente l'espressione esatta a quella adottata nel testo.